Qualche giorno fa un bloger mi è venuto a trovare e per ricambiare la cortesia sono andato anche io sul suo blog. Come penso sia meglio fare, ho dato un’occhiata in giro, cercando un articolo che risvegliasse in me la voglia di dire la mia, per ricambiare la cortesia di un commento.

Un suo interessante articolo, sulle differenze da lui riscontrate sul nostro modo di servirci dei nuovi strumenti di pagamento, carte di credito in testa, qui in Italia rispetto a quello che succede all’estero, mi ha fatto tornare in mente alcuni fatti successi anche qui nel mio piccolo paese.

Quello che segue è un ampliamento del commento che ho lasciato a lui e spero che non se la prenda il caro amico, se qui di seguito inserisco l’indirizzo del suo blog. Naturalmente pronto ad eliminarlo dall’articolo, su sua richiesta. fabioletterario.wordpress.com

Che di furti in supermercati ce ne siano dappertutto, è cosa tra virgolette normale, ma ultimamente questi furti hanno spesso il doppio scopo di rubare merce ed anche di intrufolarsi nella banca dati interna per estrarre i numerini delle carte di credito con cui i clienti hanno pagato al posto del contanti.

Il giorno dopo un coro di “Oh che disgrazia!”, “Ma come è successo?”, “Ma a che ora è successo?”, “Vi hanno rubato molta merce?”, “La galera a vita dovrebbero dargli a quelli!”, “Ripristinare la gogna pubblica! Sai i pomodori in faccia si prenderebbero? (sicuramente pomodori comprati qui con la mia fedele carta di credito!)”

Passano un paio di mesi e dentro allo stesso supermercato si inizia a sentire “Ma sai che ieri mi è arrivato l’estratto conto e risulta che ho speso 1500 Euro a Barcellona?” “Ma dai, non mi dire che anche a te… A me 500 a Praga!” “Ma di cosa parlate? Non ditemi che anche voi… Anche io…” “Non può essere! Anche a me!”

Finche qualcuno non inizia a vederci dello strano “Ei scusate, ma non vi sembra che sta succedendo a tutti noi che frequentiamo questo supermercato?”

Infondo come sistema, non è che quello delle carte di credito ed anche dei bancomat sia molto sicuro. Per le prime, basta avere il numero stampato a rilievo sulla faccia anteriore e per i secondi il contenuto della striscia magnetica con il numero di pin che si digita Tutti dati che restano memorizzati nelle banche dati interne dei negozi supermercati e grandi magazzini

Sembra che in america gia all’inizio di ogni anno le banche mettono in conto perdite discretamente rilevanti per truffe e simili, che coinvolgono carte di credito bancomat e sistemi di pagamento elettronico in genere.

Sospetto che qui in Italica la furbizia delle banche fa si che neanche si mettano in conto perdite, cercando di far passare sotto silenzio la cosa. E si cerca di resistere anche alla tentazione demoniaca di risarcire i malcapitati che sono stati derubati.

Bè la faccenda pero è usare o no i nuovo tipi di pagamento elettronico al posto dei soldi veri e propri, partendo dal fatto che siamo comunque nella necessità di spendere per acquistare quello che ci serve, vedendo se è possibile limitare le perdite. Forse anche limitarne l’uso scriteriato, visto che a volte psicologicamente neanche ci si rende conto di quello che stiamo facciamo quando mettiamo mano ad una normale carta di credito.

A voi non sembra magico quel pezzo di plastica?

Non vi fa impazzire il fatto che basta tirarlo fuori e ci si ritrova la casa piena di un sacco di cianfrusaglie inutili, di cui di sicuro non se ne sentiva neanche la mancanza?

Diabolicamente affascinante, non trovate?

Ma questo lo approfondiremo, semmai, un’altra volta.

Pero un modo c’è, per chi ha le tasche che gli pesano, per continuare ad utilizzare il magico tesserino senza essere costretti a portarsi appresso i voluminosi contanti. Le prepagate.

Che hanno due vantaggi. Il primo che sappiamo cosa stiamo facendo, dato che i soldi ce li dobbiamo mettere prima. Il secondo che se ce le fregano, bè ci possono rubare solo quelli.

In qualche modo siamo anche più consci di quello che succede!

E se finisce la carica, la macchinetta infernale che la legge ce la risputa fuori schifata! Mentre appare una cartello luminoso pieno di freccette lampeggianti rivolte verso di voi ed una voce sghignazzante “Eiii gente questo pensava di faci fessi!”

Un ottimo sistema da usare come deterrente contro la pazzia collettiva di questi tempi moderni chiamata consumismo… Se fosse vero!



palfen 20 01 2009